Con il 31 Marzo finisce ufficialmente l’emergenza sanitaria COVID 19 durata 26 mesi. Ma a giudicare dalle restrizioni e dalle limitazioni alle libertà personali che restano in vigore sembrerebbe che il capitolo sia ancora alquanto aperto. O per lo meno che l’agognata “normalità” – da qui in avanti – possa continuare ad avere il sapere di una “normalità controllata”. Uno degli ambiti della vita sociale che restano sotto “sorveglianza speciali” è quello dello spettacolo.
E’ stato infatti pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 24 marzo 2022, n. 70 il decreto-legge in oggetto approvato nel Consiglio dei Ministri del 17 marzo 2022 che introduce “misure urgenti con lo scopo di allentare le misure anti-Covid”, a partire dal prossimo 1° aprile.
Di seguito si segnalano le principali misure di interesse per le arti performative.
Dispositivi di protezione (art. 5). Fino al 30 aprile 2022 è fatto obbligo di indossare mascherine di tipo FFP2 per gli spettacoli che si svolgono al chiuso o all’aperto in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, locali di intrattenimento e musica dal vivo e in altri locali assimilati.
Graduale eliminazione del green pass rafforzato (art. 7) (Ma da quando?) Dal 1° al 30 aprile 2022, sull’intero territorio nazionale, è consentito esclusivamente ai soggetti in possesso del cosiddetto green pass rafforzato, la partecipazione agli spettacoli che si svolgono al chiuso. Per gli spettacoli all’aperto “sarà sufficiente” green pass base. Dunque quando sarà abbandonato il green pass? E’ legittima la sua prescrizione fuori dal periodo emergenziale? Nessuna risposta in questo senso dal decreto.
Disposizioni volte a favorire il rientro nell’ordinario in seguito alla cessazione dello stato di emergenza da COVID-19 (art. 1). Forse sarà l’articolo 1 a rispondere ai precedenti dubbi… Il decreto prescrive fino al 31 dicembre 2022, la necessità di una capacità operativa e di pronta reazione delle strutture la cui frequentazione è soggetta all’obbligo di esibizione del Green Pass, durante tutta la fase di progressivo “rientro nell’ordinario”. Ordinanze specifiche potranno sempre essere emanate considerato l’andamento dell’epidemia. (Ahhh ma allora…)
Cessazione delle funzioni del Commissario Straordinario e del CTS. Questi due istituti di “innovative governance” decadono dal 1 Aprile. Ma un nuovo generale (petroni) è già stato incaricato a guidare un organismo nuovo di zecca: l’Unità di Crisi. (Vabbè ma allora…)
Accesso al luogo di lavoro. Dall’1 al 30 Aprile sarà possibile per tutti, compresi gli over 50, accedere ai luoghi di lavoro con il Green Pass Base (vaccinazione, guarigione, test). (Capirai…)
Obbligo di vaccinazione per personale scolastico. Resta fino al 15 giugno 2022 l’obbligo vaccinale per docenti e personale scolastico che lavora in scuole di istruzione nazionale. (Poi la scuola finisce…). La vaccinazione costituisce requisito essenziale per lo svolgimento delle attività didattiche a contatto con alunni. (E quindi?)
Obbligo di vaccinazione per professioni sanitarie e lavoratori in sanità. Sospensione senza stipendio né sostentameto per gli esercenti le professioni sanitarie, i lavoratori negli ospedali e nelle RSA. (Una misura draconiana, ma come si è sempre detto “siamo in emergenza !”… Ahh ecco!)
Smart working. La possibilità di ricorrere allo smart working nel settore privato senza l’accordo individuale tra datore e lavoratore, e quindi ancora con un regime semplificato, è prorogata al 30 Giugno 2022. Nel settore pubblico invece la modalità di lavoro prevalente resta quella del lavoro in presenza.
Quarantene. Dall’1 Aprile dovrà rimanere isolato a casa solo chi ha contratto il virus. Chi ha avuto un contatto stretto con un caso positivo dovrà applicare il regime dell’autosorveglianza (mascherina FFP2 per 10 giorni dall’ultimo contatto, test alla prima comparsa dei sintomi e, se ancora sintomatici, al quinto giorno successivo alla data dell’ultimo contatto).
Quindi l’emergenza è finita o no?